CON GLI ‘OCCHI’ DI ESTELLA

 

PAESAGGI E GENTI DISEGNATI DA UNA GIOVANE INTELLETTUALE INGLESE DIVENTANO OGGI SCATTI D’AUTORE

E’ un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso i disegni e i racconti di allora e le immagini scattate oggi l’esperienza del progetto fotografico di Giorgio Marcoaldi, fotografo romano da 20 anni alla ricerca degli scorci e dei paesaggi abruzzesi da far rivivere nei suoi scatti d’autore.

Questo itinerario tra passato e presente è contenuto nel suo libro di foto artistiche "Abruzzo – un viaggio nel tempo", presentato sabato prossimo alla stampa, un’opera volutamente bilingue (italiano/inglese) per suggerire anche ai viaggiatori stranieri di oggi un’analoga esperienza nel territorio dell’Appennino centrale.

A supporto del progetto una Mostra documentaristica che accompagnerà la presentazione del libro per tutta l’estate nei borghi abruzzesi, e che verrà inaugurata domenica 16 giugno presso il Museo delle Genti d’Abruzzo, a Pescara.

 

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Caratteristiche dell'Edizione:
144 pagine  colori
stampa carta patinata lucda
formato 17x24 cm
copertina cartonata + sovracopertina a colori
prezzo di copertina Euro 28,50
spedizione in contrassegno
 
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Il libro ripercorre i sentieri visivi e di ricerca etnologica che Estella Canziani, scrittrice, pittrice e ricercatrice inglese, aveva racchiuso nella sua opera “Attraverso gli Appennini e le Terre degli Abruzzi”, pubblicata nel 1928 in Inghilterra dopo il suo lungo viaggio nella regione avvenuto alla vigilia della Grande Guerra.

Nel libro c’è un dialogo costante tra il lavoro di ricerca fotografica di Marcoaldi, durata oltre due anni,  e le parole  e disegni della Canziani e che evidenzia come l’attuale patrimonio dell’Abruzzo sia del tutto aderente a quello di 100 anni fa. 

Luci, paesaggi, angoli e orizzonti ma anche donne in costume, artigiani, contadini e pastori, un mondo solo apparentemente cristallizzato dipinto e raccontato esattamente un secolo fa e riprodotto da oltre 100  suggestive inquadrature  fotografiche. 

Le immagini di oggi sono studiate nei minimi particolari, soprattutto  quando si tratta di recuperare antichi costumi tradizionali, gioielli e ornamenti, utensili di uso quotidiano. Le foto  accompagnano i disegni e i brevi racconti della giovane inglese che così descriveva agli inizi del ‘900 i luoghi da lei visitati: “Dovunque v’era luce e sole, il cielo era d’un blu terso, pallide le montagne, quasi evanescenti nella luce rifulgente sui pascoli secchi e bruciati dal sole”.



SFOGLIA IL LIBRO

Estella Canziani, giovane intellettuale e artista della società aristocratica inglese, vissuta a Londra dal 1887 al 1964, figlia di un ingegnere civile italiano e di una ritrattista inglese, era un’etnologa  ante-litteram (il primo Congresso di etnografia avrebbe avuto luogo solo nel 1912). I suoi racconti   non sono paragonabili a quelli ‘distaccati’ dei tanti viaggiatori e vedutisti del Gran Tour: la sua visione era ben più approfondita, dall’approccio autentico, con una descrizione attenta e sensibile verso quelle genti che via via incontrava e con cui poteva a malapena dialogare a gesti. Il suo intento era quello di raccogliere tutti i dettagli di paesaggi, scorci e tradizioni prima che questi sparissero, una precarietà avvertita più volte così come era presente la sua preoccupazione per i terremoti, tutti motivi per cui la sua opera sembra ancora così attuale e acuta.

“Il libro di Marcoaldi è un percorso visivo d’autore 100 anni dopo che riprende lo stesso patrimonio paesaggistico e antropologico descritto dalla Canziani; la sua lettura restituisce una regione autentica e capace di rappresentare ai viaggiatori del nostro secolo una nuova linea di progresso civile – spiega l’etnologa Annunziata Taraschi che ha  curato la parte di ricerca antropologica dell’opera -  Certe tecniche artigianali, come quelle ancora oggi vivissime dell’arte orafa, così come i progetti di ‘Albergo Diffuso’ di Santo Stefano di Sessanio, basato sul recupero del patrimonio storico minore, non solo evocano il passato, ma ci offrono soluzioni pensate ieri ma ancora valide oggi, indicandoci una nuova linea di progresso civile”.

“La mia passione per l’Abruzzo nasce tanti anni fa, con le esplorazioni e le prime foto di paesaggi. La scoperta dei racconti illustrati della Canziani, avvenuta grazie all’incontro con una famiglia di orafi, i fratelli Giampiero e …Verna,  mi ha suggerito l’idea di riscoprire quei luoghi attraverso la tecnica  di cui sono capace, la fotografia - dichiara l’autore Giorgio Marcoaldi - Cercando le location per i miei scatti mi sono reso conto che queste zone non sono tanto cambiate in 100 anni, anche se alcune foto sono irripetibili, come quelle di alcuni paesini dell’aquilano colpiti duramente dal terremoto del 2009. Il mio intento è quello di contribuire a ricostruire quella ‘coscienza di se’ della nostra bella Italia, a partire dall’Abruzzo, così come accadde dal ‘700 in poi grazie ai viaggiatori del Gran Tour quando il paese era ancora frammentato e diviso . La terra ‘medievale’ descritta dalla Canziani è ancora un cuore pulsante , in parte dolente , ma che può essere vissuto e ricostruito nel rispetto di quelle pietre che tanti sacrifici degli uomini hanno visto nel corso dei secoli”.

 

Il lavoro ‘speculare’ tra i disegni di allora e le immagini fotografiche di oggi suggerisce anche alcune riflessioni sulle interazioni tra la pittura e la fotografia, come spiega l’editore Emanuele Coppola, della CEMultimedia Edizioni, anch’esso fotografo naturalista e fondatore della prima agenzia fotografica naturalistica italiana.

“Questo libro vuole anche essere un omaggio alla fotografia d’autore, la fotografia che non teme il confronto con tutte le altre arti figurative, capace di suscitare incanto e curiosità nell’osservatore,  come accade davanti ai più famosi quadri fiamminghi. Giorgio ha saputo utilizzare la pellicola, e più di recente il sensore digitale, proprio come un pittore del quattrocento utilizzava impasti di oli e terre colorate e questo mi porta a pensare che alcuni tra i più famosi pittori dei secoli scorsi avrebbero oggi abbracciato volentieri e praticato con passione, simile a quella di Giorgio, l’arte fotografica”. 

L’esperienza di percorso visivo offerto al pubblico attraverso il libro e la Mostra fotografica sarà replicata nel corso del 2013  in altre città abruzzesi e successivamente anche a Roma e in altre grandi città d’Italia. 

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